A piccoli passi
Veronika è la conduttrice del laboratorio di movimento creativo a Piccola Piazza d’Arti. Con le sue giovanissime allieve ha scelto di coreografare, secondo la sua specifica disciplina, il brano Ederlezi/Dzurdzedan, eseguendo questa performance durante il concerto dell’8 aprile “Pace di tutti i colori”. In questo post ci racconta come è nata e cresciuta questa proposta.
Quando ho ascoltato la canzone Ederlezi per la prima volta, ho subito capito che tra i brani proposti, quello sarebbe stato il mio. Dentro quella musica una nostalgia di fondo mi ha catturata. E’ scattato un meccanismo di riconoscimento corporeo antico, qualcosa che sentivo di poter condividere. Leggendo il testo e documentandomi sul progetto “Pace di tutti i colori“, ha iniziato a prendere forma un’idea di bellezza triste, che sentivo il bisogno di esprimere, di danzare. Un canto di festa, quello di Ederlezi, nella tragicità della prigionia. Un invito ai fiori della primavera, nonostante la fine. Un modo di resistere e di testimoniare attraverso la musica, la bellezza in grado di restituire dignità al viaggio senza ritorno di un popolo condannato alle atrocità di guerra che, cicliche come le stagioni, ripetono i loro abomini.
Ho pensato alle file di uomini e donne con i loro bambini e alla impietosa transumanza di corpi a cui ogni giorno assistiamo. Su questo scenario le note di Ederlezi, il canto di un popolo intonato a cantilena che rinvigorisce gli animi durante lo spostamento di massa.
E’ da questo canto dei popoli e dai nostri bambini, Martina, Alessia, Alice, Gloria, Emma, che ho sentito necessario far partire un gesto.
Le allieve del corso di movimento creativo di Piccola Piazza d’Arti hanno dimostrato immediato entusiasmo verso la possibilità di partecipare al concerto.
L’intenzione è quella di offrire un dono, la loro danza, a questa bella causa da vincere, la pace.
La coreografia è la messa in forma di piccoli e significativi gesti di desiderio alla vita, comunanza, sostegno, rispetto, dignità, amore. Una camminata vicina, attenta e vigile agli altri, un movimento che è un percorso di andata e ritorno, un attraversamento verso una meta, l’incontro, il dialogo; il corpo in movimento dei bambini, il loro incedere, a tratti troppo adulto, parla della tenacia a esprimere i propri desideri, petalo dopo petalo, nella purezza e semplicità tipica del gioco.
Il movimento continua, e si continua a danzare e a cantare insieme nonostante le tinte intorpidite di una primavera ancora troppo fredda.
I venerdì di Piccola Piazza d’ArtiPace di tutti i coloriLaboratori
A piccoli passi
April 15, 2016
|Veronika Aguglia, conduttrice del laboratorio di movimento creativo
Veronika è la conduttrice del laboratorio di movimento creativo a Piccola Piazza d’Arti. Con le sue giovanissime allieve ha scelto di coreografare, secondo la sua specifica disciplina, il brano Ederlezi/Dzurdzedan, eseguendo questa performance durante il concerto dell’8 aprile “Pace di tutti i colori”. In questo post ci racconta come è nata e cresciuta questa proposta.
Quando ho ascoltato la canzone Ederlezi per la prima volta, ho subito capito che tra i brani proposti, quello sarebbe stato il mio. Dentro quella musica una nostalgia di fondo mi ha catturata. E’ scattato un meccanismo di riconoscimento corporeo antico, qualcosa che sentivo di poter condividere. Leggendo il testo e documentandomi sul progetto “Pace di tutti i colori“, ha iniziato a prendere forma un’idea di bellezza triste, che sentivo il bisogno di esprimere, di danzare. Un canto di festa, quello di Ederlezi, nella tragicità della prigionia. Un invito ai fiori della primavera, nonostante la fine. Un modo di resistere e di testimoniare attraverso la musica, la bellezza in grado di restituire dignità al viaggio senza ritorno di un popolo condannato alle atrocità di guerra che, cicliche come le stagioni, ripetono i loro abomini.
Ho pensato alle file di uomini e donne con i loro bambini e alla impietosa transumanza di corpi a cui ogni giorno assistiamo. Su questo scenario le note di Ederlezi, il canto di un popolo intonato a cantilena che rinvigorisce gli animi durante lo spostamento di massa.
E’ da questo canto dei popoli e dai nostri bambini, Martina, Alessia, Alice, Gloria, Emma, che ho sentito necessario far partire un gesto.
Le allieve del corso di movimento creativo di Piccola Piazza d’Arti hanno dimostrato immediato entusiasmo verso la possibilità di partecipare al concerto.
L’intenzione è quella di offrire un dono, la loro danza, a questa bella causa da vincere, la pace.
La coreografia è la messa in forma di piccoli e significativi gesti di desiderio alla vita, comunanza, sostegno, rispetto, dignità, amore. Una camminata vicina, attenta e vigile agli altri, un movimento che è un percorso di andata e ritorno, un attraversamento verso una meta, l’incontro, il dialogo; il corpo in movimento dei bambini, il loro incedere, a tratti troppo adulto, parla della tenacia a esprimere i propri desideri, petalo dopo petalo, nella purezza e semplicità tipica del gioco.
Il movimento continua, e si continua a danzare e a cantare insieme nonostante le tinte intorpidite di una primavera ancora troppo fredda.
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QUI INVECE ALCUNI SCATTI THOMAS MONTICELLI DELLA SERATA DELL’8 APRILE
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IN QUESTA FOTOGALLERY SONO RIPRESI ALCUNI MOMENTI DELLA FASE DI PREPARAZIONE
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